DIARIO DI UN GIORNO DI FRATERNITA’ Giorno 2 giugno 2011, ore 6.00: tutto è pronto per un’altra travolgente ed entusiasmante giornata di festa, tutta da trascorrere con gli amici di sempre e le nuove leve.
Ore 10.00: eccoci immersi nella soave ed incontaminata natura del monte Paternio, in provincia di Avellino, a 1270 metri di altitudine, completamente estasiati dal silenzio e dall’ aria così pungente e allo stesso tempo cosi avvolgente da scaldarci il cuore.
Nel 1118 giunto in Irpinia, decide di trasformare la sua vita diventando così un eremita e creando la chiesa che diventerà una delle più importanti mete di pellegrinaggio.
Ore 11.00: dopo aver visitato il santuario e aver ascoltato le parole della giuda, ci mettiamo in ascolto della parola di Dio, guidati dalla celebrazione e catturati dallo sguardo della Vergine, che dall’alto del suo trono sa ascoltarci e rasserenare i nostri animi.
Mossi dallo spirito di sacrificio e anche da una discreta fame, che inizia a farsi sentire, affrontiamo un’ora e mezza di viaggio per raggiungere Pietrelcina, dove ci sta aspettando il pranzo della festa.
Ore 16.00: dopo aver messo a tacere il nostro stomaco, ormai soddisfatto dall’abbondante pranzo, e desiderosi di conoscenza, ci incamminiamo per le viuzze della città che ha dato i natali all’ormai San Pio.
La scoperta di questi luoghi, che sembravano immutati nel tempo e nella forma, ci ha portati a riassaporare la vecchie tradizioni e a riflettere su quanto sia possibile condurre una vita “santa” lasciandosi trasportare dal fruscio del vento e dagli odori dei vicoletti, staccandosi così dalla frenesia di ogni giorno.
Ore 18.00: il nostro viaggio si conclude in bellezza con la visita di una piccola frazione di Pietrelcina, Piana Romana, esattamente il luogo in cui Padre Pio si fermava a riposare con i suoi genitori dopo il lavoro dei campi.
Da uomo ci ha dimostrato che il dolore è preparazione redentiva al regno di Dio, è comprensione della vita, è il modo più sicuro per raggiungere la vera carità.
Flavia Scagliarini |