DIARIO DI UN GIORNO DI FRATERNITA’

Giorno 2 giugno 2011, ore 6.00: tutto è pronto per un’altra travolgente ed entusiasmante giornata di festa, tutta da trascorrere con gli amici di sempre e le nuove leve.
Dopo aver affidato il nostro viaggio alla Madonna ed aver aperto la giornata con le lodi mattutine, il nostro cicerone, alias fra Francesco, ci illustra le mete del nostro cammino tra fede e riscoperta della natura.

Ore 10.00: eccoci immersi nella soave ed incontaminata natura del monte Paternio, in provincia di Avellino, a 1270 metri di altitudine, completamente estasiati dal silenzio e dall’ aria così pungente e allo stesso tempo cosi avvolgente da scaldarci il cuore.
Il santuario di Montevergine è stato fondato da Guglielmo da Vercelli, il quale lascerà gli agi della casa paterna a soli 14 anni per intraprendere un lungo cammino, nutrendosi di solo pane ed acqua.

Nel 1118 giunto in Irpinia, decide di trasformare la sua vita diventando così un eremita e creando la chiesa che diventerà una delle più importanti mete di pellegrinaggio.
La tradizione vuole che l’incavo della rocca nel monte venga chiamato “sedia della Madonna” poiché si dice che la Vergine si sia seduta proprio lì per riposarsi, durante una delle sue visite a San Guglielmo.

Ore 11.00: dopo aver visitato il santuario e aver ascoltato le parole della giuda, ci mettiamo in ascolto della parola di Dio, guidati dalla celebrazione e catturati dallo sguardo della Vergine, che dall’alto del suo trono sa ascoltarci e rasserenare i nostri animi.

Mossi dallo spirito di sacrificio e anche da una discreta fame, che inizia a farsi sentire, affrontiamo un’ora e mezza di viaggio per raggiungere Pietrelcina, dove ci sta aspettando il pranzo della festa.

Ore 16.00: dopo aver messo a tacere il nostro stomaco, ormai soddisfatto dall’abbondante pranzo, e desiderosi di conoscenza, ci incamminiamo per le viuzze della città  che ha dato i natali all’ormai San Pio.
Abbiamo avuto il privilegio di visitare le così dette “case di P. Pio” costituite da piccole stanze  dislocate in vari punti, all’interno delle quali una famiglia numerosa viveva  in spirito di sacrificio e povertà, non smettendo mai di lodare e ringraziare il Signore per il dono di ogni nuovo giorno.

La scoperta di questi luoghi, che sembravano immutati nel tempo e nella forma, ci ha portati a riassaporare la vecchie tradizioni e a riflettere su quanto sia possibile condurre una vita “santa” lasciandosi trasportare dal fruscio del vento e dagli odori dei vicoletti, staccandosi così dalla frenesia di ogni giorno.

Ore 18.00: il nostro viaggio si conclude in bellezza con la visita di una piccola frazione di Pietrelcina, Piana Romana, esattamente il luogo in cui Padre Pio si fermava a riposare  con i suoi genitori dopo il lavoro dei campi.
Il santo, all’ombra di un olmo e coccolato dal silenzio della natura, riusciva ad entrare in stretto contatto con il Padre Celeste  e a pregare per ore per i peccati degli uomini.
È  proprio in questo luogo, quasi surreale, che il Signore ha voluto affidargli un po’ della sua croce attraverso il dono delle stimmate occulte, ed egli, da servo umile ha deciso di gridargli il suo <eccomi>.

Da uomo ci ha dimostrato che il dolore è preparazione redentiva al regno di Dio, è comprensione della vita, è il modo più sicuro per raggiungere la vera carità.
Ore 22.30 : ecco riapparire la scritta Andria sui cartelloni dell’ autostrada, il ritorno a casa è vicino e nonostante le gambe siano stanche, dopo essere state messe alla prova da lunghe passeggiate, i cuori ritornano nelle nostre famiglie carichi di gioia e riossigenati  grazie ad una giornata di sincera convivialità.

Flavia Scagliarini